Una storia di fede e di spettacolo

19 Agosto 2024

Nelle pieghe di un volto su cui sono passati gli anni, i decenni. Nei gomiti appoggiati allo stesso tavolo. Nelle carte, ogni volta diverse. Nelle facce invece sempre uguali.

Nella frase scritta da un ragazzo sopra un muro e che un vecchio non è in grado di capire. O che lo fa in un modo diverso, con la lingua dei suoi vent’anni.

Negli occhi rivolti al cielo di una donna che ha perso tutto. Che si veste di nero sembra da sempre perché i colori non sono più affar suo.

Ma che ogni giorno, come in un rituale, guarda in su con le palpebre chiuse. Che si affida, anche se non ha nulla da domandare.

Negli occhi rivolti al cielo di chi passava di lì per caso. A bere un caffè, il telefono in mano. Di chi non ci crede, di chi non ci pensa, di chi non ha nemmeno bisogno di farsi una domanda.

Nel tempo di un uomo, all’angolo di una strada. Che aspetta tutto l’anno quel momento perché quel momento vale l’anno intero. Lui vende palloncini, bicchierini, statuette, cartoline.

Mille oggetti di alcun valore che centinaia di persone compreranno per ricordare. Poi dimenticheranno quel souvenir finito in fondo ad una borsa o dentro una tasca. Ma non sarà importante.

Nella richiesta racchiusa dentro una candela. Nella vita che si ferma anche se vorrebbe andare avanti. Negli occhi di chi ha fatto un viaggio lungo per poterci essere. Perché gliel’hanno raccontato e lui vuole poter fare altrettanto.

Nel sorriso di chi si sente una privilegiata. Più vicina. Una quasi compagna di vita.

Nella sacralità di un momento. Nella magia, per qualcun altro.

È culto, religione, devozione, folklore. È Sant’Agata, la sua festa, il nucleo profondo di Catania. Una storia di fede e di spettacolo.

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Queste immagini prendono vita durante l'esercitazione realizzata da più studenti, denominata “Ritratti di Città”. Si tratta di due o tre giorni dedicati al racconto non solo di un evento, ma anche del contesto in cui esso si svolge. L’obiettivo è offrire una narrazione più ampia e completa, capace di trasmettere un ventaglio di emozioni e sensazioni.

Queste esercitazioni si svolgono in diverse località italiane e, talvolta, anche all’estero. La finalità è incontrare gli studenti di persona e lavorare concretamente sui loro stili personali. Se la parte teorica viene affrontata online, è l’esperienza offline che consente di conoscersi meglio e di intervenire sulle specifiche esigenze di ciascuno.

Fotografie di:
Alda Spano, Barbara Scarda, Claudia Scagliola, Cinzia Stefanucci, Daniela Castellano, Davide Gasparini, Elisa Borra, Francesca Tirelli, Lucia Tarantola, Maria Letizia Biolcati, Danilo Mencarelli, Mauro Recchia, Roberta Sorano, Sabrina Scialdone, Vania Padellini, Valter Venturelli.

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